Da qualche giorno sto usando Obsidian come strumento organizzativo dell’informazione. Si tratta, in sostanza, di un text editor a base markdown, che ha efficacemente sostituito tutte le app che utilizzavo prima (intendiamoci, non perché pezzi di software come Ghostwriter o Apostrophe fossero inefficienti, anzi…), diventando una sorta di standard sia per la creazione di testi complessi nel suddetto sistema di tagging, sia per la loro organizzazione automatizzata in forma di wiki.
Il funzionamento è particolarmente lineare e intuitivo, e fa riferimento a una sorta di intersezione tra due entità funzionali:
- Una banalissima cartella del vostro computer, contenente tutti i file di testo in formato markdown (MD) che vengono generati dal sistema.
- L’applicazione stessa, che funge da visore automatizzato e crea automaticamente i file nella cartella di riferimento, organizzandoli come all’interno di un grande sistema ipertestuale.
Il sistema mi permette di gestire soprattutto la complessità oltre una certa soglia di articolazione. Ossia, quando l’informazione diventa effettivamente articolata e quantitativamente rilevante, serve un sistema per gestirla mantenendo un elevato grado di ergonomia e semplicità.
Come credo ovvio, la presenza di una sola cartella — che al limite può essere aggiornata in un cloud con procedure parallele, utilizzando numerosi servizi sul mercato (basti pensare a Dropbox) — rende il backup incredibilmente intuitivo: l’intera cartella, zippata o meno, può essere agevolmente salvata in una memoria esterna, o addirittura restarci di default ed essere utilizzata in presa diretta dall’applicazione.
Il sistema si sta rivelando prezioso per dare una scansione razionale alle mie attività nel web, soprattutto come creatore di contenuti (che espressione orribile), ma anche come collezionista di informazione molto, molto eterogenea. La forma testuale, ovvero ipertestuale, rimane a mio avviso la migliore. Il sistema markdown, che vi invito a imparare, è poi a dir poco perfetto, sia per velocità che per comodità, e diventa abbastanza rapidamente una specie di standard applicabile a qualsiasi scritto licenziabile nel web.
Insomma, ve lo consiglio caldamente.