Fino a Prova Contraria di Filippo Albertin E se fino a prova contraria la destra non fosse, come dicono i più, un baluardo di cattiveria, razzismo e retrograda boria da analfabeti, ma solo il mezzo per portare quei tanti analfabeti a votarla per i comodi dei potenti? E se fino a prova contraria la sinistra non fosse, come dicono i più, la nemesi colorata, ambientalista, progressista e buonista di quella destra, ma solo una comparsa nel teatro vuoto della politica, per fare finta di opporsi e servire i comodi di quegli stessi potenti? E se fino a prova contraria il mainstream non fosse, come dicono i più, la falange armata dei potenti, per ammansire le masse e renderle obbedienti, ma solo una cricca di ex poracci, che hanno guadagnato un posto fisso per imitare la bella vita dei soliti potenti? E se fino a prova contraria il libero pensiero non fosse, come dicono i più, la vera opposizione dei veri liberi, ma l’insieme informe di orologi rotti, che due volte al giorno segnano l’ora esatta, mescolando ufologia e massonerie, terre piatte e piramidi messicane, antiscientismo, tuttologia e anti-tuttologia, solo per confermare con il loro chiasso inutile il potere dei già potenti? Io credo che il mondo abbia un solo nemico, e quel nemico è l’uomo, nemico in quanto ricattabile, nemico in quanto furbo, nemico anche se stupido, nemico anche se debole, scemo, banale, nemico se istruito dalla PlayStation e non dalla Storia o meglio dalle Idee. Non mi schiero con i più, perché non c’è alcuna parte con la quale schierarsi: tra veri cattivi e falsi buoni, non scelgo, mi astengo; tra buoni stupidi e ignoranti che si ergono a intellettuali, non scelgo, mi astengo; tra il peggio e il meno peggio scelgo il secondo, ma solo perché costretto. Ma sempre e solo continuerò a non scegliere i più, preferendo me stesso, fino a prova contraria.