In questo ultimo periodo ho parlato molto di Paolo Ardoino, icona del mondo criptovalutario e CTO di Tether, la più celebre e utilizzata stablecoin planetaria. Ne ho parlato in specifici articoli.
- Paolo Ardoino si scaglia contro l’euro digitale.
- Paolo Ardoino spiega le ultime innovazioni di Tether.
- Paolo Ardoino si reca in USA per andare a parlare coi vertici.
- Paolo Ardoino sposta la sede in El Salvador.
- Paolo Ardoino parla del futuro dei pagamenti via Bitcoin e Tether.
Cosa penso di Ardoino? Cerco di spiegarlo per punto specifici…
Ardoino è chiaramente un genio che ha investito nella globalità. La stablecoin Tether (USDT) sfrutta gli smart contract di numerose reti — in primis Ethereum, ma poi praticamente tutte le altre, passando dai layer secondari alle sidechain, fino a toccare Solana, Algorand, The Open Network e oltre — per ottenere un dollaro digitale decentralizzato utilizzabile da chiunque senza possedere alcun conto corrente. Questo salto quantico gli ha permesso di investire ovunque, ma soprattutto nei mercati emergenti, che rappresentano oltre il 70% della popolazione mondiale.
La sola cosa che mi fa un po’ specie è che un esplicito sostenitore di Bitcoin come lui abbia fatto del mondo post-Ethereum (che i massimalisti bitcoiner chiamano “roba da shitcoiner”) e del dollaro (che si pone come collaterale USDT, ereditando tutti i problemi della più potente valuta nazionale in termini di imperialismo e inflazione strutturale) le basi del suo business.
La cosa è sempre stata spiegata dal diretto interessato con considerazioni molto spicciole e concrete, che per il sottoscritto possono essere ovvietà più che ragionevoli e giustificabili (della serie, il trading vende in dollari, quindi il trading decentralizzato ha bisogno di un dollaro decentralizzato), ma che per la comunità purista di Bitcoin dovrebbero suonare come voli pindarici e arrampicate sugli specchi. Eppure il PlanB luganese, cioè l’evento (e il progetto) continentale più celebre (dopo BTC Prague) in materia di divulgazione e adozione della moneta di Satoshi Nakamoto, non sarebbe mai nato senza la generosa sponsorizzazione di Tether.
Riassumendo, Ardoino è un personaggio che a mio avviso può essere concettualmente collocato lungo la direttrice di una “nuova modernità” tutta da riscrivere, ossia di un campo semantico che mescola quelle realtà ibride e in certi casi contrastanti che solo una mente allenata al futuro può comprendere. Non è un caso che Tether stia investendo non solo in tecnologia blockchain e in partnership affini, ma anche in intelligenza artificiale e in nuove risorse connesse alla comunicazione globale.
Insomma, Ardoino fa sul serio, e credo che buona parte delle cose che intende realizzare si guardi bene dal dircele.
Comment