Alphaville Uno e Due: Metamorfosi della Distopia

Alphaville, o meglio Alphaville: une étrange aventure de Lemmy Caution, è un film francese del 1965, che porge la firma registica di un cineasta non da poco: Jean-Luc Godard. Il pretesto della fantascienza, conformemente alla grandezza della personalità del regista, nasconde in realtà una narrazione lontanissima dal cinema di genere dell’epoca. Parliamo infatti di una pellicola che fonde il cinema noir con un impianto distopico e carico di allusioni filosofiche. Oserei dire una prova generale per quello che sarà, poco meno di vent’anni dopo, il Blade Runner di Ridley Scott.

Ho visto questo film parecchi anni fa. L’esperienza la ricordo molto bene: una sorta di compendio di esistenzialismo francese incuneato in una claustrofobica e certamente fascinosa ambientazione da spy story, con due interpreti altamente iconici: Eddie Constantine e Anna Karina.

Ma la cosa interessante è che quest’opera ha avuto nel 1991 una sorta di strano sequel in forma di documentario cinematografico. Parlo di Allemagne année 90 neuf zéro, dello stesso Godard, una riflessione sulla recente caduta del Muro di Berlino e sui cambiamenti politici e sociali conseguenti alla fine della Guerra Fredda.

Trovo affascinante questo ritorno dello stesso Constantine nella parte di Lemmy Caution. Il reale che diventa cinema e viceversa.

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