Fino a Prova Contraria (poem)

Fino a Prova Contraria
di Filippo Albertin

E se fino a prova contraria la destra non fosse,
come dicono i più,
un baluardo di cattiveria, razzismo
e retrograda boria da analfabeti,
ma solo il mezzo per portare
quei tanti analfabeti a votarla
per i comodi dei potenti?

E se fino a prova contraria la sinistra non fosse,
come dicono i più,
la nemesi colorata, ambientalista,
progressista e buonista di quella destra,
ma solo una comparsa nel teatro vuoto della politica,
per fare finta di opporsi e servire
i comodi di quegli stessi potenti?

E se fino a prova contraria il mainstream non fosse,
come dicono i più,
la falange armata dei potenti, per ammansire le masse
e renderle obbedienti,
ma solo una cricca di ex poracci,
che hanno guadagnato un posto fisso
per imitare la bella vita dei soliti potenti?

E se fino a prova contraria il libero pensiero non fosse,
come dicono i più,
la vera opposizione dei veri liberi,
ma l’insieme informe di orologi rotti,
che due volte al giorno segnano l’ora esatta,
mescolando ufologia e massonerie,
terre piatte e piramidi messicane,
antiscientismo, tuttologia e anti-tuttologia,
solo per confermare con il loro chiasso inutile
il potere dei già potenti?

Io credo che il mondo abbia un solo nemico,
e quel nemico è l’uomo,
nemico in quanto ricattabile,
nemico in quanto furbo,
nemico anche se stupido,
nemico anche se debole, scemo, banale,
nemico se istruito dalla PlayStation
e non dalla Storia o meglio dalle Idee.

Non mi schiero con i più, perché non c’è alcuna parte
con la quale schierarsi:
tra veri cattivi e falsi buoni,
non scelgo, mi astengo;
tra buoni stupidi e ignoranti che si ergono a intellettuali,
non scelgo, mi astengo;
tra il peggio e il meno peggio scelgo il secondo,
ma solo perché costretto.

Ma sempre e solo continuerò a non scegliere i più,
preferendo me stesso, fino a prova contraria.

Frammenti Ispirativi

La mia generazione è un remix di elementi indubbiamente analogici, ripensati in digitale. Pur restando un analogico per vocazione, è fuori discussione quanto determinati software possano semplificare – magari un po’ freddamente rispetto alle “scatole creative” di Twyla Tharp, ma efficacemente – alcuni processi creativi.

Ebbene, per qualsiasi professione abbia un minimo a che fare con aspetti compositivi – arte in genere, certo, scrittura, musica, scripting per la radio e la televisione o addirittura il cinema, ma anche e direi a profusione design di processo e prodotto, architettura, conduzione di team, facilitazione d’aula, e chi più ne ha più ne metta, consiglio vivamente questo software online chiamato Milanote. Eccone un esempio d’uso, tratto da una cosa che tempo fa mi fu co-commissionata. L’intero software ragiona nella modalità lavagne che contengono lavagne ed elementi che stanno dentro una lavagna. Tali lavagne, oltre ad altre lavagne (che a loro volta contengono appunto lavagne, secondo una logica ricorsiva), possono contenere immagini, annotazioni, colonne di elementi, grafici, testi, documenti, link, pantoni (nel caso di design avente a che fare con specifici colori), video, mappe territoriali, etc…

Qui vedete una minuscola lavagna grado zero, dove ho semplificato alcune ispirazioni generali per una storia.

Svolte Varie

A partire da oggi, il mio blog, e in generale tutte le mie scritture pubbliche mediate dal web, subiranno un reindirizzamento generale. La ragione è semplice: il web attuale rende ormai abbastanza insensata la comunicazione onetomany, almeno nella sua dimensione più generica, istintiva e indifferenziata. Perché dovrei scrivere? Per raccogliere follower? Per darmi un tono? Per far passare il tempo? Queste motivazioni potevano essere valide ai tempi dei pionieri del web, ma oggi hanno poco senso.

Questo non significa che chiuderò il blog. Anzi, ho intenzione non solo di usarlo ancora, ma di incentivarlo. La differenza starà nel taglio dei post, che saranno sintetici e strettamente informativi per contenuti condivisibili nella sfera pubblica.

Per il resto, a livello evidentemente di social networking e servizi specifici, le mie comunicazioni saranno o rivolte a una cerchia ristretta di amici, o a pagamento. In questo secondo caso, ovviamente, la mia “penna” verrà spesa per contenuti molto specifici e settoriali.

Ho deciso di mettere anche una sigla. Ma da non prendere troppo alla lettera. Poi torno…

Delle Investigazioni Occulte

Mi sono deciso ad acquistare, sia pure in formato Kindle, la prima trilogia di Dresden Files, che ho conosciuto attraverso la mediazione della serie televisiva omonima e che da tempo desideravo leggere anche nel loro originario formato letterario. Debbo dire che lo stile di Jim Butcher mi piace. Fonde urban fantasy e hard-boiled all’americana in modo fantastico, arguto, ironico, deliziosamente scorrevole.

https://social.vivaldi.net/@creativephil/111691343163272201

Il mio prossimo libro in cantiere per la lettura sarà certamente legato alle stesse atmosfere, ma in una dimensione più classica: parlo del John Silence di Algernon Blackwood. Ho infatti voglia di approfondire la tematica e le atmosfere associabili al topos letterario dell’investigatore dell’occulto, un argomento che evidentemente ha illustri predecessori, e si è dimostrato tra i più battuti nella produzione di genere da ormai due secoli a questa parte.

Ma questa, come hanno detto altrove, è un’altra storia…

Di Ritorno (Post di Raccordo)

a red and white train pulling into a train station

Appena tornati da Acquapendente. In treno è comodo, c’è poco da fare. Paradossalmente, ci si sente più liberi ad alternare rotaia e percorsi a piedi. Niente posteggi, niente assicurazioni, niente oneri.

Ho pensato di usare questi giorni per mettere a punto una dieta leggera, propedeutica a quella intermittente, che mi è stata caldamente consigliata. La dieta dei politici, dicono… Sarà pure così, vista la grande pubblicità in materia, ma a me ovviamente non frega nulla di questo aspetto. Ho bisogno di rimettermi in forma per ben altre ragioni.

Un post al giorno? Mi piacerebbe prenderla, ingranarla come ottima routine.

Una certa stanchezza. Luci, atmosfere, dettagli che mi comunicano qualcosa di alieno, o almeno straniante. Il relax di questi giorni è stato certamente estremo. Ma avevo oggettivamente nostalgia di Vicenza.