Per la Scrittura in Movimento (in Italia)

Esistono dei prodotti, essenzialmente statunitensi, che qui in Europa, ma soprattutto in Italia, arrivano molto a fatica e con maggiorazioni di prezzo oggettivamente esorbitanti e proibitive. Tra questi ci sono sicuramente i taccuini della Field Notes Brand, autentici oggetti di culto per gli amanti (come me) della scrittura analogica on the go.

Tempo fa, per averne qualcuno, mi sono rivolto al mercato britannico, che solitamente acquisisce prodotti dagli States rivendendoli a un prezzo onesto, con spese di spedizioni altrettanto ragionevoli. Nello specifico, li ho acquistati dalla Nero’s Notes, che debbo dire si è distinta per l’ottimo e cordiale servizio.

Nonostante questo, mi sono chiesto: quali possono essere le valide alternative che possano efficacemente sostituire l’esatta funzione di questi notes tascabili?

Dopo aver acquistato e testato veramente molti prodotti, sono giunto alle seguenti conclusioni, che vorrei condividere con tutti i miei lettori, specie con quelli, appunto, appassionati come me di questo genere di recensioni.

Il prodotto che in assoluto più si avvicina al classico field notes a righe tinta kraft, che vedete qui in foto, è certamente il seguente:

Taccuino slim A6 a righe grigio chiaro, della Muji

Il costo è di euro 2,75. Potrebbe sembrare elevato, ma non lo è, specialmente se consideriamo che tre taccuini Field Notes vengono in USA solitamente venduti a una decina o dozzina di dollari. La dimensione è la stessa, e la carta risulta di qualità eccelsa, anzi, addirittura superiore e fountain pen friendly.

A questo punto, visto che la stessa FNB produce una penna a sfera in qualche misura “standard”, e qualche tempo fa addirittura vendeva, per i più esigenti, la celeberrima fisher space pen, ovvero la penna degli astronauti che consente di scrivere in tutte le posizioni, mi sono anche chiesto quale possa essere “da noi” la penna migliora da abbinare al notes giapponese di cui sopra.

Anche in questo caso sono giunto ad una conclusione, che potete facilmente acquistare su Amazon a un prezzo veramente competitivo:

Tomboy AirPress Pen BC-AP65-B

Ce ne sono di tantissimi colori, tutti molto accattivanti e con un pizzico di estetica “tactical” che risulta perfettamente coerente con la funzione (la mia è trasparente). La penna è anche pressurizzata, esattamente come la sua ben più costosa sorella americana fisher space.

La penna in questione ha un meccanismo “click and go” veramente perfetto e comodo, che vi permette di scrivere al volo in ogni condizione possibile, anche dal basso verso l’alto, per la meccanica di pressurizzazione dell’inchiostro caratteristica del prodotto.

Goo Goo Monster Muck Mash

Di Wednesday, serie certamente ben fatta, anche se per i miei gusti un tantino troppo da psicodramma adolescenziale, mi resta più che altro la grande curiosità relativa alla band The Cramps, la cui Goo Goo Muck è stata utilizzata per la nota danza tormentone di Mercoledì.

A latere, mi ricorda ovviamente moltissimo la celebre festa di Halloween della prima stagione di Sabrina. Credo che le somiglianze musicali con Monster Mash siano evidenti.

Comunque, la curiosità di cui sopra mi ha spinto ad approfondire questa band “tra Settanta e (soprattutto) Ottanta (ma non solo)”, di cui mi sto ascoltando questo Psychedelic Jungle (1981). Lo chiamano psychobilly.

https://www.youtube.com/watch?v=7TR9_a3mc7c&t=321s

Un Artista da Esplorare

Trovo che questo artista sia veramente interessante. Nulla di eccezionale, ho sentito queste sonorità “da BBC anni Sessanta” in numerosi progetti discografici indipendenti. Ma le ritrovo qui sintetizzate con limpida umiltà.

(Peraltro, mi piacerebbe molto averlo in cassetta, acquistando uno di quei caratteristici apparati portatili che tanto mi ricordano gli anni Ottanta.)

Matt Evans, Soft Science | via Bandcamp

Yerba Mate Amanda

Una delle mie ultimissime abitudini in tema di tisane. Si tratta della più celebre bevanda latinoamericana, lo yerba mate, in questo caso prodotta da questo brand Amanda che ho acquistato su Amazon.

L’infusione per ora la implemento con semplici bustine. Per la più complessa preparazione tramite bombilla mi prenderò del tempo.

Un dettaglio romantico. Ho tratto questa nuova passione ricordando alcuni fotogrammi dell’illuminata serie televisiva Mozart in the Jungle.

Il Caso di Velvet Buzzsaw

Sarò breve.

Velvet Buzzsaw è un interessante thriller a sfondo grottesco, satirico e paranormale ambientato nel mondo dell’arte contemporanea, che ebbi modo di visionare qualche tempo fa su Netflix. Il suo iter di ideazione, produzione e presentazione copre un periodo che intercorre circa dall’estate del 2017 ai primi del 2019, e stando alle fonti ufficiali non sembra esistere alcun materiale edito pregresso che ne abbia costituito, per così dire, la base ispirativa.

Per lungo tempo mi sono però chiesto che cosa mi ricordasse questa vicenda che, senza fare spoiler, ruota attorno ai poteri occulti di alcuni misteriosi quadri.

Ebbene, esiste un romanzo del 1985, a firma del nostrano Gianfranco Manfredi, che si intitola Cromantica, la cui storia risulta molto, molto simile a quella di cui sopra. Si parla, nello specifico, della misteriosa comparsa, in un’importante galleria milanese, di alcune tele completamente nere, che oltre ad alludere a particolari storie dal sapore magico e alchemico presentano proprietà incredibili, tra cui quella di resistere al fuoco e agli agenti chimici.

Ora, pare molto difficile che gli autori del film abbiano letto questo libro, che peraltro, a differenza di altri titoli del medesimo autore, non vanta nessuna traduzione in lingua inglese. Eppure la sigla animata degli open credits del film in questione porge alcuni elementi piuttosto sconcertanti: fiamme che ardono dalle cornici di quadri completamente imbrattati di vernice nera.