Fu allora che mi apparve il Re di Coppe, teneramente imperturbabile nel suo dominare i flutti con la forza della calma e della creatività. Intuito e pazienza le sue qualità fondanti.
La carta rappresenta l’efficacia di chi osserva dall’alto, tenendosi lontano dagli effetti negativi delle emozioni, senza però negarle.
Può la blockchain essere usata per avere a disposizione una chat come Whatsapp e Telegram, con un grado di privacy infinitamente più alto e la possibilità di comunicare senza dare in giro il proprio numero telefonico? La risposta è ovviamente affermativa. Sul mercato sono peraltro varie le applicazioni che lo consentono.
Per quel che mi riguarda, la più semplice e versatile è Session.
Una volta scaricata sul proprio device, Android o iOS che sia, basta creare una chiave privata, esattamente come si farebbe per un qualsiasi wallet crypto. Vengono generate 13 parole da annotare su carta per l’eventuale recupero dell’account; 12 sono le classiche parole che riassumono in linguaggio umano la citata chiave, e la tredicesima è una parola ripetuta, a scopo di controllo.
A questo punto basta inquadrare il QR code (o copiare e incollare la relativa stringa completa della chiave pubblica) di un qualsiasi utente per chattare con lui.
Se volete chattare con me, per farvi un account basta seguire le istruzioni a questo link. Il mio QR code lo vedete qui sotto.
Non è propriamente erba gatta, ma la nostra micia adora stare nel terrazzino tra (in veneto stretto) “pitari e pitaréti” di ogni genere.
Lo scorcio non è particolarmente interessante, per noi umani. Ma lei, al contrario, da questa postazione ama osservare automobili, insetti, uccellini e gente che corre.