Prove Tecniche di ZAP Compbook

Una pagina del mio fiammante ZAP…

Sto scrivendo il mio ennesimo composition book in uno di questi ZAP notebook, prodotti dalla Clairfontaine con carta 100% riciclata. Lo stile è minimalista e molto colorato, direi vicino a certa estetica post-punk degli anni Ottanta.

La carta interna non è perfettamente bianca, ma tende al grigio chiarissimo, una tonalità comunque assolutamente piacevole. La grana è fine, e la scrittura risulta del tutto scorrevole. Non ho provato a utilizzarla con stilografiche, anche se credo che non sia adatta (a tale proposito, la stessa Clairfontain produce altri prodotti, assolutamente eccelsi per la scrittura con inchiostro liquido). Gli strumenti più adatti all’uso con questo particolare notebook sono indubbiamente le matite di ogni tipo (classiche e meccaniche), ossia in generale la grafite, oppure delle banalissime penne a sfera. Ho provato anche a scrivere con delle penne stile pennarello sottile (felt-tip) e debbo dire che la resa rimane ottimale!

Stranamente, sul web non si trovano molte recensioni di questo prodotto. L’unico contenuto interessante è firmato da questa strana ragazza, di per sé un’opera d’arte vivente…

https://www.youtube.com/watch?v=dMXL_hcJo-E&t=487s

Short Post: tra Crypto e Analogica

Fatemi nano-ricco

Il genere di collegamento che dovete seguire per farvi inviare un sacco di fantastici NANO (una delle mie criptomonete preferite). Se poi volete mandarli a me…

Flying Tiger daily planner

Stupendo. Ho iniziato a usarlo oggi. Sul retro di ogni pagina ho intenzione di scriverci il diario giornaliero, o log-book che dir si voglia.

Blogging: un Compendio Universale

Escludendo per un attimo gli illustri predecessori ai fosfori verdi della comunicazione testuale per via telematica, un fatto è certo: il blogging nasce poco dopo la diffusione di internet; precisamente, nella sua forma “popolare”, nel 1999, con lo storico Blogger di Pyra Labs. (Il leggendario Dave Winer ha guarda caso denominato 1999 una sua piattaforma di “old style blogging”, che peraltro io stesso utilizzo.)

La scrittura nel web (questa in fondo la perifrasi che meglio denota lo scrivere in un blog, contrazione di web-log, diario in rete) ha attraversato come ovvio molti stili. In sostanza, però, i grandi blogger si sono mossi sempre tra due estremi nell’uso dello strumento ipertestuale: il giornalismo anonimo, centrato su temi di interesse comune e sulla disinibizione nel trattarli attraverso la maschera di un nickname, e il giornalismo esistenziale, ossia la scrittura descrittiva della vita, delle esperienze e delle opinioni di un autore con nome e cognome, presentato senza filtri.

Non serve chissà che esperienza per capire quanto il blogging sia passato in secondo piano dopo lo sviluppo dei grandi social network, primo fra tutti, come ovvio, Facebook.

Personalmente, “bloggo” esattamente da quando esistono i blog, e non mi sono mai stancato di scrivere per il web attraverso questa forma seriale. Il mio blog di turno è migrato da piattaforma a piattaforma, scivolando tra nomi noti e meno noti, alcuni dei quali oggi non esistono più.

Sta di fatto che questa morfologia ipertestuale (oggi anche multimediale) dello scrivere mi piace ancora, e credo resti lontana anni luce dalla banalità del “dire la propria” in un comune e affollato social network.